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IN BOTTIGLIA... REH ZWICKL KELLERBIER

  • Parma
  • 21 mar 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

IN BOTTIGLIA… REH ZWICKL KELLERBIER

E’ ormai noto come, in via generale, la birra di fattura tedesca renda universalmente meglio se mescita alla spina o, ancora meglio, dal barile a caduta.

La bottiglia, metodo di conservazione dedicato principalmente alla distribuzione in favore della clientela privata, per forza di cose non può regalare le stesse soddisfazioni in fatto di freschezza e vivacità di sapori.

Tale fattore è percepibile in maniera ancora più evidente nel caso delle birre franconi, dal momento che si tratta di produzioni di eccezionale freschezza, perlopiù non pastorizzate, che talvolta fanno fatica a rendere allo stesso modo dalla bottiglia.

Come dire… il rovescio della medaglia della loro eccezionale qualità talvolta soffre nel metodo di conservazione più a lunga durata, dopotutto sono birre nate concettualmente per essere consumate dal barile nella birreria del quartiere.

Ricordo ancora la mia prima birra recensita in bottiglia, la Hummel Rauchbier, che non mi conquistò sul momento, ma che una volta provata in loco alla spina dimostrò, con eccezionali doti qualitative, quanto il principio della bottiglia per la birra francone fosse talvolta vero (inutile ribadire che Hummel, nella sua totalità, è attualmente uno dei miei produttori preferiti in assoluto).

Ciononostante mi è capitato molteplici volte di poter sfatare questo mito, provando e riprovando numerose birre in bottiglia in grado di rappresentare in maniera più che buona la controparte alla spina o al barile.

In parole povere è vero e quasi ovvio che spina e barile a caduta rendano molto meglio rispetto alla bottiglia, ma diversi produttori sono in grado di distribuire comunque birre di eccezionale qualità anche in bottiglia.

Tra i vari casi posso citare la Bayreuther, come la stessa Kellerbier di Hummel o la già recensita Griess (per citare una produzione più piccola).

Allorché, cercando nuovi birrifici da testare nei dintorni dell’ottima Hölzlein (Lohndorf), una Brauerei di cui sono letteralmente innamorato, mi è capitato di trovare nello stesso paese un birrificio di nome Reh, segnalato come centro di qualità nelle varie guide a tema.

Mi stupì molto il fatto di non trovare nessuna Braustube ufficiale della birreria, mi sono dunque reso conto che non solo Reh non ha un suo locale, ma anche che produce addirittura solo in bottiglia.

Particolarmente sorpreso da questo fattore, preso dalla curiosità mi sono messo alla ricerca di un modo per poter provare le loro produzioni… nei miei viaggi sarebbe cosa complicata, dato che mi sposto con i mezzi pubblici, l’assenza di un locale di base rappresenta un problema… e per quanto tra i vari produttori franconi sembri vigere più un rapporto di amicizia e reciproco supporto piuttosto che di concorrenza (fattore molto apprezzabile), non mi permetterei mai di consumare una bottiglia di Reh negli immediati dintorni della graditissima Hölzlein.

Fortuna però vuole che, con mia grande sorpresa, l’ultimo biershop francone online da cui ho avuto modo di rifornirmi, disponga di questo marchio.

Il mio ragionamento è subito stato “Se produce solo in bottiglia, male non può di certo essere”, ed eccomi dunque qui, con il mio Seidla in mano, a sorseggiare questa Zwickelbier della Reh, direttamente da Lohndorf (Bamberg).

REH ZWICKL KELLERBIER

Nel mio personale Seidla di vetro con tappo in peltro, la Reh Zwickl si presenta con una schiuma molto vaporosa ed invitante, non uniforme, bianca, ben persistente e discretamente densa.

Indubbiamente un ottimo segno.

La birra è di color giallo pallido dalla torbidezza vagamente accennata.

Al primo assaggio noto una punta fresca, seguita da corpo e fondo amari, vagamente acidi, ma non fastidiosi.

I primi sorsi sono generalmente un po’ pungenti, ma piacevoli.

Vago sentore erbaceo ma molto leggero.

E’ una birra fresca, il fattore “bottiglia” non sembra intaccare la qualità di quella che evidentemente è una birra concepita a tale scopo.

Dopo qualche sorso l’amaro si placa, lasciando spazio ad un corpo gradevole ed equilibrato, seppur indirizzato su tonalità più aspre rispetto al mio standard.

Una birra interessante, certamente da provare, anche per via della sua particolare unicità, data la scelta dei produttori di puntare unicamente sulla produzione in bottiglia.


 
 
 

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