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BAYREUTHER LANDBIER DUNKEL

  • Bayreuth
  • 22 nov 2016
  • Tempo di lettura: 8 min

AKTIEN BAYREUTHER LANDBIER

Bayreuth, dove tutto è cominciato…

…anche se, ad essere onesto, il vero inizio della mia esplorazione birraria francone risale al dicembre del 2010, quando, nel pieno di un momento estremamente complicato della mia vita, ho poggiato le labbra su un basso e tozzo Seidla contenente una birra nera come quello che all’epoca era il mio umore.

Capitò quasi per caso, più per voglia di cambiare che altro, per provare qualcosa di nuovo, e fu amore a prima vista…

La marca rispondeva al nome di Aktien Bayreuther, dove “Aktien” è semplicemente il termine legale con cui in Germania vengono identificate le società ad azioni (solo di rado però viene scritto, non ne conosco i motivi).

Per me allora fu una grande novità, ma oggi Bayreuther si è diffusa anche in Italia come marchio di eccelsa fattura, seppur resti ovviamente un prodotto di nicchia (fortunatamente, diciamolo).

Prima di allora ero dedito prevalentemente a birre chiare e weizen, ma una sera di quel periodo, non ricordo il giorno (ovviamente), mi lanciai, lasciandomi stregare da quel boccale tondeggiante e dal suo invitante liquido scuro traboccante densa schiuma bianchissima.

Mi si aprì un mondo nuovo. L’equilibrio e la corposità di quel sapore, rustico e maturo, stravolse la mia concezione del bere birra, che gradualmente si evolse in un amore estremamente ricercato ma al contempo rustico e grezzo.

Non vi annoierò ulteriormente con questo aneddoto, ma era necessario per spiegare il come mi sono ritrovato, birristicamente parlando, dalle “stalle alle stelle”.

Tutto cambiò nel mio modo di gustare la birra, e da allora Dunkel e Kellerbier divennero le mie tipologie preferite in assoluto, aprendomi le porte ad un mondo birrofilo dalla qualità e dalle possibilità estremamente più estese rispetto a quello che mi offrivano le Helles monachesi.

Purtroppo il locale dove all’epoca potevo gustare quella splendida birra, tale Jukebox, finì con il chiudere i battenti, ed io mi ritrovai senza la possibilità di reperire la mia birra preferita (problema che ora non mi si pone più, grazie ad alcuni beershop online tedeschi), ma ciò mi spinse, grazie anche alle pressioni di mia moglie, ad intraprendere un viaggio a Bayreuth… viaggio al quale poi ne seguirono numerosi altri, fino a diventare una consuetudine che si è estesa a tutta la Franconia.

Altschloss, castello vecchio in centro a Bayreuth

Ed è qui che torniamo a Bayreuth, la città di Wagner e di Jean Paul Richter, nonché la città della birra, rivale della sorella Bamberg.

La piccola fabbrica dove viene prodotta la Bayreuther si trova ancora sulla collina dove era stata originariamente fondata, nella periferia della città, lungo la strada statale che porta a Kulmbach.

Oggi il socio di maggioranza di Bayreuther è la proprietà della Maisel, principale birrificio della città e secondo dell’Oberfranken (per volume di ettolitri prodotti, secondo solo all’arcinota Kulmbacher).

Un’azienda seria ed attenta alla qualità che si occupa esclusivamente di Weizen, ma che ha trovato nella Bayreuther una produzione eccezionale di Dunkel, Keller e Hell, mantenendone intatta la tradizione e l’altissima qualità semi-artigianale.

La fabbrica, un complesso vecchio stile in mattoni rossi, è di piccole dimensioni, estremamente limitata se paragonata all’enorme Maisel ai piedi della collina. E’ piccola anche in confronto alla vecchia fabbrica della Maisel, situata poche decine di metri prima della Bayreuther, ed oggi adibita a museo, e che museo… si tratta infatti del più grande museo della birra al mondo! Voluto e mantenuto da “Mr.Maisel”, il museo si estende sui diversi livelli di questa grande fabbrica post industriale.

Una visita guidata ci porta attraverso le vecchie sale di produzione, perfettamente conservate ed “animate” staticamente da statue di vecchi lavoratori all’opera.

Stanza di stoccaggio del grano e del luppolo, particolare dell'interno del museo Maisel della birra

E’ interessantissimo seguire il percorso della produzione, come veniva affrontata nei decenni scorsi, fino ad arrivare nelle stanze della collezione di boccali (migliaia e migliaia di esemplari, a perdita d’occhio) e di targhette delle birrerie, tra cui si annoverano pezzi da collezione di grande valore.

La visita guidata (se avete fortuna potete trovare la guida che parla anche italiano) è estremamente interessante e dettagliata, e ci porta a conoscenza di numerosissime nozioni storiche, tecniche e curiosità varie. Il percorso termina nella birreria della fabbrica, dove ci viene offerta una dunkel weizen fresca di produzione. Un’esperienza da non perdere per un vero amante della brasseria tedesca.

Attenzione però… le guide all’interno della fabbrica vanno prenotate anzitempo! Stesso discorso vale per le Katacomben.

Sotto la fabbrica dell’Aktien Bayreuther si districa infatti un dedalo di cunicoli di epoca antica, utilizzata anche a scopi bellici fino alla seconda guerra mondiale, dove la Bayreuther stipa a maturare le proprie botti di Zwick’l, nel tradizionale metodo di produzione delle birre di cantina.

Si tratta infatti del più esemplare esempio di Keller, ossia le cantine che hanno visto nascere l’antichissimo stile Kellerbier, che necessitano appunto di freddi ed umidi sotterranei per poter maturare adeguatamente ed in maniera unica.

Le catacombe sono un’altra esperienza interessantissima, e si necessita sempre della guida per visitarle (le stesse guide del museo Maisel), poiché solo una minima parte è aperta al pubblico, dato che si estendono per chilometri e chilometri sotto la città.

Per chi volesse visitare questo interessantissimo luogo consiglio di munirsi di vestiti pesanti, poiché la temperatura nel sottosuolo è decisamente più bassa, attorno ai 10 C°.

Alcuni cunicoli delle Katakomben di Bayreuth

Il labirinto, quasi interamente scavato nel terreno, è un vero e proprio insieme di antichi cunicoli, che con l’aiuto di statue ed attrezzi esposti (alcuni ancora originali, come quelli dell’ultima guerra) illustrano gli utilizzi delle catacombe, di cui, purtroppo, solo lo stoccaggio della Kellerbier era un utilizzo diverso da quello di rifugio in tempo di guerra.

Un’esperienza formativa sia dal punto di vista brassicolo che emozionalmente forte per quanto riguarda la storia bellica.

Risalendo in superfice, tramite un’alta scalinata in pietra, ritorniamo alla piccola birreria della fabbrica, dove di nuovo ci viene offerta una Landbier schiumante.

Ingresso del birrificio Aktien Bayreuther

Ma è ora di andare a scoprire questa birra spillata in loco.

Quasi tutti i birrifici franconi hanno una loro braustuberl ufficiale della birreria, nel caso di Bayreuther è l’Herzog Keller, uno splendido Biergarten con ampio interno in legno, con tanto di palco dove si tengono numerose feste. La struttura è grande e confortevole, ed il giardino, a metà della collina, si trova ai piedi della fabbrica dell’Aktien.

Diverse conifere, estese lungo tutto il perimetro del biergarten, coprono sulla destra la più moderna fabbrica di Maisel. Purtroppo nell’Herzog Keller vengono serviti solo piatti freddi, i brotzeit, come consuetudine dei Biergarten.

Ingresso dell'Herzog Keller

Per trovare quanto di più simile esista ad una braustuberl ufficiale della Bayreuther, con tanto di piatti caldi tradizionali, dobbiamo tornare in centro città, nella splendida Maximilien Strasse, una lunga ed ampia strada lastricata pedonale che rappresenta il cuore pulsante di Bayreuth.

Il locale che cerchiamo, da molti osannato (spesso a buon ragione), come il migliore di Bayreuth, si chiama Oskar, e seppur non sia la brauerei ufficiale del birrificio, ne è comunque il più grande collaboratore e centro focale del consumo cittadino di questa birra.

Aperto nel 1993 all’interno della struttura dell’ex Municipio, vi si accede attraverso un antico portone. E’ munito di cinque sale, di cui una molto ampia, con tanto di soppalco in legno con scale ed un grande albero (finto) al centro della stanza, sovrastato da una vetrata a spiovente come tettoia.

Sul fondo del locale si può accedere al Kunst Museum cittadino, in qualche modo legato alla struttura di Oskar stesso.

E’ un locale moderno ma estremamente rustico e confortevole, arredato con mobili di legno color noce ed abbellito da una serie di ingegnosi addobbi ed arredamenti particolari.

Un esemplare misto di tradizione ed originalità. L’ingresso, con un ampio bancone sulla destra, è un brulicare di camerieri in lederhosen e dirndl di fattura più moderna e pratica (non tradizionali, semplicemente un uniforme fatta su misura), tutti preparati e gentili.

Le spine della Bayreuther e Maisel danno il benvenuto nella parte di bancone che da sull’ingresso, mentre le varie stanze si aprono lungo il corridoio che costeggia il bancone stesso.

Interno di Oskar, Das Wirtshaus am Markt

E’ un ambiente estremamente piacevole, rilassante, confortevole ed al tempo stesso elegante ma non pretenzioso.

Dai locali è considerato relativamente turistico, ed effettivamente non è insolito trovarvi qualche sporadico gruppetto di turisti (prevalentemente famigliole di tedeschi dal resto della Germania), ma siamo ben lungi dal concetto di turismo cui siamo abituati, letteralmente non ce ne si accorge nemmeno, è davvero raro, a Bayreuth, incorrere nei classici “fastidi turistici”.

Il caos e la dozzinalità di Munchen sono un ricordo lontano in questa cittadina ricca di tradizione genuina e prodotti di qualità.

Da Oskar la qualità culinaria è superlativa… un ampio menu spazia tra i piatti più tradizionali, dalla colazione fino alle portate principali per arrivare ai dolci tra i classici locali e qualche piccola invenzione originale. Le portate sono tutte eccezionali, su decine di pasti che ho personalmente consumato in questa stuberl non sono riuscito a provare nemmeno metà del menù, senza neanche considerare le tantissime variazioni stagionali che caratterizzano i menù bavaresi e franconi.

In particolare ancora oggi ritengo di poter trovare da Oskar i migliori kasespatzle che abbia mai avuto occasione di assaggiare (e sono particolarmente amante di questa pietanza, la provo quasi ovunque), nonché una splendida Biersteak (cotta nella Landbier) ed i classici Monatbratwurstl, i wurstel alla griglia che ogni mese cambiano in base al periodo, ed ogni volta è sempre una scoperta deliziosa.

Oltre all’ovvio, il locale offre anche una valida selezione di vini, soprattutto i locali Silvaner, famose produzioni viticole della Franconia, ma anche Cocktail estremamente apprezzati dalla gioventù femminile.

Tradizionale piatto di käsespatzle da Oskar

Quando si parla di birra invece, non si può non notare che il “piatto forte” del locale sono ovviamente la Landbier e sua sorella Zwick’l, la prima servita nel classico Seidla di vetro basso e tondeggiante, la seconda nel Krug di ceramica alto, cilindrico e con il nome della birra inciso a caratteri neri.

Cibo e birre vengono serviti a prezzi che farebbero impallidire un turista arrivato da Munchen… non esiste paragone, ne in fatto di qualità che di prezzo, estremamente più ridotto (e siamo in un ristorante considerato turistico, tra l’altro, quindi con prezzi più alti della media), figuriamoci dunque rispetto all’Italia, dove anche in una trattoria cittadina con ottimo rapporto qualità prezzo la spesa per un pasto più copiosa bevuta raggiungerebbe almeno il doppio rispetto alla media dell’Oberfranken.

Un luogo ideale, dunque, ove consumare un ottimo pasto abbondante e spesso dalla qualità da “fatto in casa”, sia in fatto di cibo che di birra.

Veniamo dunque a parlare della birra che, per prima, mi ha trascinato in Franconia e mi ha fatto innamorare di questa terra meravigliosa.

BAYREUTHER LANDBIER DUNKEL

La Landbier, termine generico che non rappresenta uno stile di birra, ma che significa “birra della regione” (quindi prodotto tipico locale, unico), nel caso della Bayreuther è una Dunkel, ossia una birra scura.

Di colore nerissimo, con una schiuma particolarmente densa e bianca, viene servita nel suo Seidla di vetro, con manico, basso, tozzo e tondeggiante.

Generalmente molti birrifici utilizzano boccali prodotti in serie da produttori locali, sui quali applicano poi il loro logo… certamente in Franconia, al contrario dell’Alta Baviera, è molto più facile trovare boccali unici, utilizzati al massimo da due o tre birrifici… nel caso della Bayreuther invece, i Seidla delle due principali birre vengono prodotti unicamente su misura per queste due produzioni, non ne esistono altri esemplari per altre birre, quindi il Seidla che ci troviamo davanti esiste solo ed unicamente per la Landbier. Fin dal primo sorso non si può non essere colpiti dall’incredibile equilibrio di sapori di questa produzione.Si presenta come una birra fresca, a differenza di alcune altre Dunkles, contraddistinta da una tostatura media ma persistente e saporita.Poco frizzante ma non per questo totalmente ferma, è dotata di un corpo rotondo e leggermente tostato.Una vaghissima burrosità di fondo, difficilmente individuabile, rappresenta un tocco particolarmente gradevole per chi ha il palato allenato a questo tipo di produzioni.La coda è secca e corposa, dal sapore leggero ma al contempo incisivo.Questa birra da sempre mantiene la prima posizione nella mia personale classifica delle Dunkel per il costante equilibrio che perdura da inizio a fine della bevuta.Tra l’altro una delle birre che meglio rendono anche in bottiglia, discostandosi davvero poco da quelle consumate alla spina.Dopo centinaia di birre diverse provate in loco ancora non sono riuscito a trovare una birra che per i miei gusti, nella categoria, sia in grado di superarla, per questo motivo quando mi si chiede quale sia in assoluto la mia birra preferita, cercando con difficoltà di andare oltre lo stile, rispondo ancora ad oggi “Landbier”.

Costanza di produzione: Leggermente variabile, a volte più tostata, altre più briosa.

Resa in bottiglia: Eccellente.

Foto di Luca e Pamela Strali


 
 
 

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