RICHARD WAGNER DUNKEL
- Merkendorf (Bamberg)
- 30 gen 2017
- Tempo di lettura: 5 min
RICHARD WAGNER DUNKEL

Com'è ormai noto per i grandi appassionati di birra bavarese e francone, la zona rurale che va da Bamberg a Bayreuth, nell’Alta Franconia, è il territorio che vanta il maggior numero di birrifici (molti dei quali molto piccoli) pro capite al mondo. Lo stesso discorso vale per la qualità delle produzioni, principalmente a livello artigianale, che fanno di questa zona l’indiscussa punta di diamante della produzione brassicola tedesca.
Tra gli innumerevoli birrifici, situati per lo più in paesini di piccole dimensioni caratterizzati da una intensa e sentita tradizione rurale, si possono trovare perle dall’inimmaginabile qualità, che fanno innamorare gli avventori che restano stregati sia dalla birra stessa, che dai paesaggi ed i luoghi antichi, tranquilli ed estremamente ristoratori.
Una delle zone in assoluto più amate e famose per l’eccellenza della produzione è senza ombra di dubbio quella di Memmelsdorf, a soli dieci minuti di autobus dal centro di Bamberg, a nordest della città.
Memmelsdorf, piccolo paese al centro della Frankische Toskana, conta già di per se due famosi birrifici, Drei Kronen (uno dei due che portano questo nome) e Hohn, mentre nei paesini sotto il comune di Memmelsdorf possiamo trovare Goeller a Drosendorf e Hummel e Wagner a Merkendorf. Merkendorf, in particolare, è una meta particolarmente ambita dai grandi amanti della birra francone, proprio perché i suddetti birrifici vantano grandissima fama nell’ambiente.

Strade sterrate dentro Merkendorf
Hummel avrebbe poco bisogno di presentazioni, ad oggi risulta essere sempre sul podio delle mie brauerei preferite in assoluto, e presto tratteremo a fondo le loro produzioni, ma anche la vicina (non si fa per modo di dire, sono a venti metri di distanza l’una dall’altra) Wagner vanta meritata fama per i suoi fantastici prodotti.
Oltre alla birra servita al barile ed alla spina direttamente nella splendida braustube, Wagner ha anche una cospicua produzione in bottiglia, che rifornisce un tratto significativo di questa zona dell’Oberfranken.
Ma il meglio, come per ogni birra francone, è rappresentato appunto dalla mescita alla spina, o ancora meglio a caduta dal barile, direttamente nella stube.
Non è certo difficile perdersi a Merkendorf, si tratta di un paesino di piccolissime dimensioni, ricco di case rurali ed antiche costruzioni in tipico stile francone, con facciate in muratura bianca intervallata da antiche travi di legno.
E’ dunque molto facile trovare la braustube di Wagner, situata proprio di fronte alla chiesa cittadina.
Anche nell’improbabile caso in cui ci si perda, i gentilissimi abitanti del luogo sono felici di dare una mano ai turisti venuti apposta per provare le loro eccelse specialità, ed accolgono sempre con un sincero sorriso chiunque sia in cerca di informazioni, anzi… spesso sono loro per primi a venire ad offrire con spontaneità il loro aiuto, talvolta parlando anche un buon inglese.

La stube di Wagner, che si trova nella stessa ampia struttura della brauerei, è un vecchio edificio bianco estremamente ben tenuto (sicuramente ristrutturato).
Quando entriamo ci troviamo in un’anticamera che, come in tutte le tipiche vecchie braustube franconi, ha un’apertura sul bancone dove neanche troppi anni fa venivano ancora servite le birre “da asporto” a chi voleva semplicemente godersi un Seidla di passaggio.
L’interno porta in due stanze di medie dimensioni, arredate in legno scuro, con la classica stufa verde dietro lo Stammtisch.
Una porta a lato del bancone conduce ai bagni, sempre impeccabili e moderni, passando davanti a teche ricche di cimeli e di numerosi premi vinti dalle birre di loro produzione.
Sul fondo del corridoio si accede al biergarten, che non abbiamo ancora potuto visitare in quanto chiuso nei mesi freddi.
Il menù del locale offre scelte molto tipiche, non troppi piatti, ma tutti estremamente tradizionali e fatti in casa, in particolare ho potuto apprezzare a fondo pietanze come la Rippla, una sorta di costata di maiale eccezionalmente prelibata.
I prezzi sono tra i più bassi della Germania, ci si può godere un Seidla di birra ad un prezzo scandalosamente basso (mediamente la metà rispetto a München) ed i piatti non sono da meno.
La qualità del luogo è talmente alta ed i prezzi talmente convenienti che ad ogni pasto ci è capitato di vedere avventori locali che si portavano a casa avanzi del pasto o addirittura pietanze intere dentro a pentoloni da consumare la sera o il giorno dopo, a mo’ di rosticceria.
Lo Stammtisch è come sempre frequentato dai clienti abituali della zona, principalmente più anziani, che con i loro Seidla personali vantano il diritto di poter godere del tavolo comune.
Durante la nostra ultima visita a Wagner, visto il pienone generale del locale, la cameriera, una signora energica e dal buonumore facile (che ormai ci conosceva) ci ha mandati allo Stammtisch dicendo, più o meno, “E’ solo la seconda volta che venite e siete già stati adottati dallo Stammtisch”, ridendo di gusto.

Solitamente lo Stammtisch è, per tradizione, accessibile agli avventori non abituali solo durante il giorno, di sera è categoricamente riservato alla stretta cerchia dei locali, ma stavolta è stato fatto un raro strappo alla regola, e siamo stati accolti di buon grado al tavolo anche di sera.
I primi venti minuti sono stati un po’ imbarazzanti, eravamo seduti in mezzo a signori la cui età media era la più alta del locale, ma non appena è partita la prima battuta, tutti si sono fatti avanti, e fare amicizia è stato facile tanto quanto trangugiare un boccale della loro fantastica Ungespundet (Kellerbier), e ci siamo ritrovati accolti in tutto e per tutto tra chiacchiere metà in tedesco e metà in inglese, tra aneddoti, racconti, risate, brindisi, grande curiosità nei nostri confronti e tanto rispetto e buona educazione.
Un’esperienza fantastica e divertente, che spero si possa ripetere anche la prossima volta.

Ovviamente, come ogni buon birrificio francone che si rispetti, il “boccale” forte è inequivocabilmente la Kellerbier, la vera birra tipica di tutta la Franconia, assoluto caposaldo dell’arte brassicola di questa regione, al contrario della più nota Rauchbier, che rappresenta sempre una grande specialità, ma che ha fatto più clamore per la sua peculiarità, soprattutto tra i tanti turisti che conoscono queste zone per le produzioni brassicole meno di nicchia, guadagnandosi, suo malgrado, un po’ dell’etichetta di prodotto turistico, al contrario delle Kellerbier.
Tornando alle birre di cantina, questo ottimo birrificio offre infatti una deliziosa Ungespundet (appunto Keller) e, solo per l’anno del giubileo del Reinheitsgebot (cinquecentennale dell’editto di purezza bavarese), una Jubilaeum Keller, che ho avuto modo di provare a fondo in più occasioni.
Nonostante la Kellerbier sia sicuramente il vero piatto forte della Franconia, non è insolito trovare altissimi livelli d’eccellenza anche tra le Dunkel
Non sono infatti isolati i casi di birrifici la cui punta di diamante è una birra scura, estremamente apprezzata sia dai locali che dagli amatori provenienti dall’esterno, e come già dimostrato su queste pagine con la Landbier della Bayreuther, anche Wagner fa della sua Richard Wagner Dunkel la sua birra più nota, visto anche il nome in onore del grande compositore.
Wagner può vantare con orgoglio numerosi premi nei concorsi internazionali, in particolare più di una volta la stessa Richard Wagner Dunkel si è guadagnata a buon ragione delle medaglie.
Andiamo dunque a valutare questa splendida birra.

Particolare di una delle teche con esposizione dei premi vinti dalle produzioni di Wagner
RICHARD WAGNER DUNKEL
Questo pezzo unico dell’arte birraria viene servito in un Seidla alto e cilindrico, con maniglia.
La schiuma è di colore marroncino molto chiaro, significativamente densa, mentre il colorito della birra stessa è un marrone scuro ma leggermente trasparente.
In punta è una birra leggermente briosa, qualità insolita, in genere, per le Dunkel, caratterizzata però da un fondo liscio e molto leggero, per nulla fastidioso, nonostante una tostatura medio intensa ma decisamente ottimale ed equilibrata,
La tostatura perdura piacevolmente in coda, e la tipica vaga sensazione di burrosità che ho imparato a conoscere in certe birre aleggia sul fondo, appena percettibile.
L’assaggio si conclude con un vago e gradevole dolce in coda.
Nel complesso una birra estremamente equilibrata, dal gustoso sapore marcato ed al contempo beverina. Una delle migliori in assoluto nel genere, assolutamente da non perdere.
Costanza di produzione: variabile, sempre ottima, talvolta più amara, altre più burrosa. Resa in bottiglia: Buona.
Foto di Luca e Pamela Strali

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