SPEZIAL BRAU UNGESPUNDET KELLERBIER
- Bamberg
- 30 lug 2016
- Tempo di lettura: 5 min
SPEZIAL BRAU UNGESPUNDET

Torniamo tra le antiche costruzioni della splendida Bamberg, una piccola città che però è in grado di contenere tra le sue strade medioevali un’eredità storica e brassicola imponente che da sola rappresenta la storia della birra tedesca. Patria delle Kellerbier, seppur famosa commercialmente per le sue Rauchbier, non è mai parca di sorprese e delizie.
Tra antiche vie e splendidi palazzi, attraverso ponti fiabeschi e case dal sapore millenario, si possono trovare piccole birrerie e ristoranti che ogni volta possono offrire la stessa birra caratterizzata da freschezza e sapore sempre diverso, dato l’alto livello di artigianalità delle sue produzioni. Ricordiamo ancora una volta i grandi marchi cittadini… Mahr’s, produttore della famosa “U” Kellerbier, Schlenkerla, nota al mondo per la sua Rauchbier, Fassla e la sua Vollbier, Kaiserdom, Klosterbrau, Grifenklau, Ambrausianum e, naturalmente, Spezial Brau… nota tra gli amatori più esperti per la sue incredibili Rauchbier e Ungespundet.

Di fronte alla Spezial Braustube
Un tempo la mia conoscenza di Bamberg, come per quasi tutti, si limitava alla famosa Schlenkerla Rauchbier Marzen, anche se già negli ambienti birrofili che frequentavo mi era stato chiarito che quel marchio faceva sicuramente molto clamore, ma che tra le tante scelte bamberghesi avrei potuto trovare produzioni più soddisfacenti per il mio personale palato.
Il mio primo viaggio a Bamberg è stato insieme al mio amico (ed oste preferito) Luca, che come prima tappa ci ha condotti proprio alla Spezial Brau, una delle brauerei più antiche e storiche della città.
A quel tempo entrambi sapevamo poco dell’ampia scelta di Kellerbier che la città offriva, spesso presentate con nomi diversi (i classici Zwickl o Ungespundet che ormai conosciamo bene), o addirittura senza specificazione. Dopo aver approfondito le mie conoscenze con numerose esperienze sul campo mi sono chiaramente pentito di non aver avuto conoscenza della specialissima Ungespundet di Spezial e di non averla potuta provare, di conseguenza, dato che non compare nemmeno sulla speisekarte, per quanto rappresenti un prodotti di nicchia riservato ai veri amatori.
La lettura dell’ormai noto “Birre in Franconia” del buon Manuele Colonna, maggior esperto italiano sulle birre franconi, ci insegna che questa birra fu prodotta da un vecchio proprietario del birrificio per esclusivo consumo personale, e che poi sia stata gradita talmente tanto da entrare a far parte della scuderia ufficiale della braustuberl.

Meraviglie storiche dietro ogni angolo, a Bamberg
Bamberga è una citta dalle mille soprese, si possono scoprire novità in ogni anfratto, tra scorci di un passato imperioso e bellezze artistiche che hanno sfidato i secoli, protette da un amore viscerale e totalmente naturale che il popolo tedesco nutre per le proprie tradizioni, strizzando al contempo l’occhio al moderno ed al progresso.
Al tempo stesso, vista la sua locazione geografica ed il suo terreno collinare, la città sorprende anche per il clima ed i suoi improvvisi rovesci, che nel suo caso ci ha portati a viverla con improvvise tormente di neve in tardo Aprile e con caldi asfissianti di stampo italico in Agosto.
Bamberga è una città da girare interamente a piedi, con il suo grande centro storico (grande in rapporto alla periferia, si intende, è sempre una città di soli settantamila abitanti…), che può essere goduto appieno camminando o al massimo noleggiando una buona bicicletta… diventa facilmente stancante, con i suoi saliscendi, ma è una stanchezza corroborante, tra l’entusiasmo di scoprire luoghi magnifici ed il sollievo per l’aver smaltito il pasto e le birre in eccesso.

Interno del Kaiserdom
E’ così che dopo una visita all’imponente duomo, luogo di riposo dell’Imperatore Enrico II e Papa Clemente II (unico papa sepolto oltralpe), nonché forse uno degli interni ecclesiastici più imponenti della “germanità” intera, scendiamo di nuovo verso il Regnitz, in discesa lungo l’ampia collina Michaelsberg, verso gli arcinoti ponti simbolo di questa città, spesso denominata “Venezia francone” per ovvi motivi architettonici legati all’abbondanza di ponti e costruzioni fluviali.
Quando siamo in vista del moderno Luitpoldbrucke, posto sull’ansa più grande del fiume Regnitz, sappiamo che ormai manca poco alla meta… svolta a sinistra su Obere Koenigstrasse ed è un attimo ritrovarci la storica Fassla sulla sinistra e, ovviamente, Spezial Brau sulla destra.
Entriamo nel vecchio stabile, la cui parte superiore è dedicata alla gasthaus, l’albergo della brauerei, lasciandoci alle spalle la luminosa scritta dell’ingresso a lettere dorate per entrare nel buio corridoio che collega le varie stanze della stuberl, come è consuetudine per le vecchie birrerie franconi.
E’ esemplare e rincuorante il poter appurare che i vecchi birrifici tradizionali della città si supportano a vicenda, spalla a spalla, invece di farsi spietata concorrenza, per poter vincere la difficile sfida con i tanti problemi della modernità che rischia di far sparire un giorno lo splendore della tradizione brassicola francone… ne sono la dimostrazione le tante locandine che pubblicizzano eventi di altri produttori come Mahr’s, Fassla e compagnia, appesi sulle pareti in legno del corridoio centrare di Spezial. Il salone principale è subito a sinistra, oltre la cui porta si può trovare un ambiente tradizionale e rustico, con i calorosi mobili in legno, il bancone quadrato, la classicissima stufa antica nel tipico color verde, e numerosi addobbi contadini che vedono la loro massima espressione nelle numerose teste di cervo appese alle pareti, in una situazione quasi fiabesco-cinematografica.
Le cameriere, evidentemente di una certa esperienza, accolgono i palesi turisti con scherzoso fare burbero, che si tinge di amichevole complicità quando capiscono che non siamo degli sprovveduti turistelli della domenica ma degli amanti del mondo brassicolo locale con un minimo di cognizione di causa.
Neanche il tempo di scegliere il nostro pranzo dalla carta del giorno, un delizioso gulasch di cinghiale marinato nella rauchbier ed un filetto impanato di pesce di fiume, che ci chiedono “di che morte vogliamo morire” al boccale… ed è così che finalmente posso ordinare la mia agognata Spezial Ungespundet, che loro pronunciano con un contrattissimo “Unsp’nt”.

Tipica stufa francone e bancone quadrato all'interno di Spezial
SPEZIAL BRAU UNGESPUNDET KELLER
E’ dentro un classico Seidla basso e tondeggiante che vedo arrivare la mia prima Spezial Ungespundet, boccale talmente particolare che mi costerà più caro del previsto al momento di acquistarlo a fine serata, per poterlo aggiungere alla mia collezione…
La birra è di un colore giallo chiaro molto torbido, con una schiuma leggera ma dura a morire, tutti segnali visivi che promettono molto bene.
Stando alle mie precedenti conoscenze, mi aspettavo una birra leggera, saporita e dalle classiche note burrose… in realtà mi sono ritrovato a sorseggiare una Kellerbier brusca ed acidula che mi ha immediatamente ricordato una delle mie bayreutheresi preferite, la Kreussenpils di Becher Brau.
L’inizio è dolcino e molto brioso, con acidità media ed equilibrata che lascia spazio ad una coda amarognola.
L’asprezza è di buona presenza ma mai fastidiosa, è un prodotto senza dubbio particolare, che rivela un inaspettato corpo quasi agrumato.
E’ molto diversa da quello che mi aspettavo, le caratteristiche che appetivo erano le stesse che poi trovai, il giorno dopo, con la cugina “U” di Mahr’s Brau… ciononostante si è rivelata una sorpresa gradevolissima, anche per la particolare somiglianza con la mia vecchia conoscenza di Bayreuth.
“Dev’essere una cotta particolarmente ignorante” è quanto mi è stato risposto da fonti estremamente autorevoli, il che mi fa ritornare in mente quanto, quelle stesse fonti, insistessero sulla grande variabilità tra una produzione e l’altra per via del grande livello di artigianalità di questo prodotto estremamente di nicchia. Ciò mi conduce all’obbligo morale di testare questo prodotto sempre più spesso, mio malgrado (come si suol dire “è uno sporco lavoro ma qualcuno…), ogni volta che capiterò a Bamberg, per poter assaporare le diverse sfumature di una birra leggera, rinfrescante e dai sapori unici.
Costanza di produzione: Costante, nonostante l'altissimo livello di artigianalità.
Resa in bottiglia: Non esiste in bottiglia
Foto di Luca e Pamela Strali

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