IN BOTTIGLIA... PYRASER LANDBIER EXPORT HELL
- Parma
- 20 lug 2016
- Tempo di lettura: 3 min
PYRASER LANDBIER EXPORT HELL

Il piccolissimo paese di Pyras incarna perfettamente il concetto dialettale italiano di “Dù case e un mulino”.
Si tratta di uno splendido paesino rurale di duecento anime in mezzo ai campi collinari di grano e luppolo nella bassa Mittelfranken, tra Nurnberg e Ingolstadt, a pochi chilometri dall’autostrada Munchen-Nurnberg, dalla quale è nascosto da paesaggi fiabeschi tra campi sconfinati e deliziosi boschetti. Pyras è certamente famoso al mondo unicamente per la sua straordinaria cultura brassicola, incarnata nell’unica brauerei, la Pyraser. Fautrice di produzioni di altissima qualità, produce le sue birre biologiche con acqua di fonte prelevata ad una profondità di cento metri in un bosco di pini rossi nelle vicinanze del paese. Altra caratteristica che contraddistingue l’unicità della produzione birraia di Pyraser è l’enorme varietà di prodotti, le cui due punte di diamante sono delle eccezionali Kellerbier e Dunkelbier, alle quali seguono una numerosa schiera di variazioni e Festbiere stagionali, per un totale di ben ventidue tipi di birra. In attesa di poter visitare di persona la breuerei ed assaggiare in zona le loro deliziose produzioni dalla spina o, nei casi più fortunati, dal barile, mi posso consolare con le numerosissime produzioni in bottiglia su cui Pyraser punta gran parte del mercato.
Sarei particolarmente tentato di iniziare a recensire questo marchio con le deliziose Keller o Dunkel, o le torbidissime Gutsherren Pils, le saporite Schwarzbier o le particolarissime 6-korn-bier ai sei cereali… ma come già accennato in passato, l’onestà intellettuale mi spinge a dare spazio anche a birre più “convenzionali” che non sono solito gustare spesso, come anche le Helles o le Pilsner, anche se, a dire il vero, seppur certi connotati della birra che andrò a recensire possono avvicinarsi a certe convenzionalità, si tratta comunque di una birra particolare e dalle connotazioni rustiche legate alla regione. PYRASER LANDBIER EXPORT HELL:
Come è ormai risaputo, il termine Landbier non rappresenta una qualità di birra, ma indica unicamente l’appartenenza rustico-culturale legata alla regione in cui è prodotta e che rappresenta lo standard basilare in fatto di produzione brassicola. La Landbier è la birra principale, quella che viene prodotta solo ed unicamente in quel luogo… e che ti viene servita se entri nella braustuberl e chiedi semplicemente “Ein bier bitte!” senza dover specificare… a meno che non siate turisti non abituali, in quel caso è meglio specificare, non si sa mai… Nel mio personale Seidla la Pyraser Landbier Export Hell si presenta di un colore dorato carico, tipico della sua categoria… la schiuma è densa e corposa, e si spilla con calma per evitare che strabordi eccessivamente.
In genere le Export Hell (o Dortmunder, se prodotte al di fuori della zona di Dortmund) sono caratterizzate da un corpo vigoroso e dalla non eccessiva amarezza, invece questa particolare birra fin dal primo impatto si presenta notevolmente amara, con note che perdurano fino alla coda.
L’amaro è mitigato da una frizzantezza elevata ma non eccessiva, che in punta lascia anche spazio, in sottofondo, ad un sapore più dolce e corposo.
Nel complesso risulta più corposa delle classiche Export Hell, ma non tanto per il gusto quanto per la forza dell’amaro che invade l’aroma. Durante la bevuta mi è venuto più facile accostarla a Pils di alto livello come per esempio la famosa Herren Pils di Keesmann (Bamberg) piuttosto che ad altre famose Export come la Jahrhundert di Ayinger o la Munchner Gold di Hacker-Pschorr.
E’ una birra di altissima qualità, ma alla quale le mie papille gustative non sono abituate, ben più improntate sul classico gusto rustico delle Kellerbier. Una birra che sicuramente può soddisfare i grandi amanti delle Pils, cui consiglio assolutamente di provarla.
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