AYINGER KELLERBIER
- Aying - Munchen
- 28 mar 2016
- Tempo di lettura: 4 min


Tra le birre cittadine monachesi, le famose cosiddette sei sorelle, la mia preferita di sempre, in praticamente tutte le sue specialità, resta tutt'oggi la Hacker Pschorr.
Negli ultimi anni però una birra relativamente nuova (per modo di dire, dato che nasce nel 1878) sta facendo furore in città.
Viene da un piccolo paesino di circa mille abitanti ad una decina di chilometri a sud di München, chiamato Aying, la cui birra, l'Ayinger, si è recentemente conquistata fama e gloria fino a colonizzare diversi locali della metropoli.
Caso più eclatante è l'Ayinger im Platz, totalmente di proprietà della birreria, situata proprio di fronte all'Hofbrauhaus (la famosa HB), nel cuore birraio di München.
Ma, come si capirà agevolmente leggendo i prossimi articoli, i miei interessi brassicoli si allontanano dai grandi e caotici centri abitati, puntando più su quelle piccole città ed i paesini rurali dai quali nasce, ed ovviamente sopravvive con maggior vigore, la vera tradizione bavarese.
In futuro non potrò esimermi dal parlare anche delle famose sei sorelle di München, ma oggi è del piccolo Aying che si parla, e della sua birra che si sta meritando a pieno titolo il primato qualitativo tra le birre dell'Alta Baviera.

Il paese è facilmente raggiungibile da München con la Sbahn 7, che si può prendere anche da Marienplatz e Hauptbahnhof.
In poco più di mezzora si arriva alla piccola stazione, ove la ruralità bavarese fa perdere l'occhio su distese di campi contornati da boschi.
Una volta scesi dal treno la stazione lascia subito intendere le ridotte dimensioni di questa realtà.
Appena usciti dalla piattaforma si può trovare una prima Braustuberl, ma non si tratta di quella "ufficiale" della Brauerei... per raggiungere il cuore di Aying la strada non è complessa, dato che si parla di un paesino di dimensioni talmente tanto ridotte che anche ad impegnarsi risulta impossibile perdersi. Costeggiando la strada principale sulla sinistra si può ammirare quello che subito appare come un paese residenziale della zona più ricca della Baviera e forse dell'intera Germania.
Una serie di semplici villette bianche si alterna a case dallo stile più antico, con facciate ricche di muri di pietra di recente costruzione e travi di legno a vista.
Sulla destra si può scorgere, oltre le poche case, la torre del duomo di Aying, che compare anche sul marchio della birra stessa, un simbolo inconfondibile per chi di birra bavarese è abituato a "masticarne".
Dopo aver costeggiato una grossa costruzione sulla sinistra (a detta di alcuni l'ex fucina del paese) ci troviamo davanti la splendida e rustica facciata dall'albergo dell'Ayinger, un hotel di lusso talmente rinomato da aver ospitato celebrità locali tra cui anche alcuni giocatori del Bayern. Sulla sinistra, di fianco ad un vecchio monumento ai caduti della Grande Guerra, si apre un bellissimo cortiletto alberato, dove una serie di larghi tavoli e panche di legno chiaro costituiscono il Biergarten della Liebhard's Ayinger Braustuberl, ad oggi la mia birreria preferita di tutta la zona di Munchen.
Dalla primavera sino a fine estate è magnifico sedersi nel Biergarten a consumare uno dei tanti deliziosi ed abbondanti piatti offerti, ad un prezzo sorprendentemente basso per la zona, che la cucina offre nella più tipica tradizione bavarese, ovviamente accompagnati da qualche bel Mass di Kellerbier o Altbayerische Dunkel. Sempre nella bella stagione è aperto un chioschetto self-service a destra della stuberl, ove potersi servire senza dover attendere l'arrivo delle cameriere.


L'interno del locale è un magnifico ambiente accogliente in legno chiaro, con decorazioni tìpiche e immancabili particolari della cultura bavarese, come il portaboccali in fero battuto alla parete ove gli avventori più affezionati possono riporre il proprio boccale personale, diritto che spetta solo ai più fedeli clienti della zona.
Dalle 17.00 si aprono i barili di "Jahrhundert Hell" a caduta, fino ad esaurimento fusti, ma anche negli altri momenti della giornata si possono comunque ordinare tutte le altre specialità del birrificio, oltre alla birra stagionale del periodo, se si è fortunati. Il tutto contornato da cameriere gentili vestite con il classico Dirndl, mentre gli uomini anch'essi impeccabili con i Lederhosen della tradizione bavarese, che i locali indossano in ogni occasione con grande orgoglio. Impeccabili anche la pulizia ed i servizi, che farebbero impallidire il più lussuoso dei ristoranti italiani. Il prezzo, come già accennato, è decisamente basso per un ristorante rinomato in una zona così ricca... piatti e birre sono assolutamente buonissimi e si presentano abbondanti ed a prezzi ben distanti da quello a cui siamo abituati in Italia, tanto che viene sempre naturale offrire volentieri la mancia alle cameriere a fine serata, dato che in Germania è buona educazione, considerando che non si paga neanche il coperto e se si vuole l'acqua naturale, quella del rubinetto è più buona e limpida di quelle che si trovano in bottiglia al supermercato di casa. Ma veniamo al dunque...

AYINGER KELLERBIER
Una mia vecchia conoscenza, praticamente la mia Keller bavarese preferita. Contrariamente alle kellerbier franconi, come spiegherò più avanti, le keller bavaresi tendono ad avere un sapore più deciso e rustico.
L'Ayinger Keller infatti si presenta di un colore giallo intenso e generalmente molto torbido (anche se la torbidità può variare in base al lotto di produzione), è una birra dal sapore piacevolmente secco e con un retrogusto asciutto, priva di sentori fastidiosi di alcun genere.
Dissetante e briosa, fa sentire fino in fondo la qualità della non filtrazione in un gusto unico ed appagante.
La schiuma è corposa e persistente, garantendo la bevanda fresca e frizzante al punto giusto.
I suoi due punti di forza sono sicuramente l'equilibrio tra le parti e la rusticità del sapore dato dai residui non eliminati con la filtrazione, fattore che le attribuisce una qualità enormemente superiore rispetto alle comuni Helles. Essendo una birra prodotta con standard qualitativi molto alti, nel pieno rispetto della tradizione, contrariamente alle birre commerciali, sempre piatte ed uguali tra loro, ogni lotto di produzione di Ayinger può cambiare sensibilmente, regalando sensazioni diverse tra una produzione e l'altra. E quando si ha la fortuna di assaggiare una delle produzioni migliori appena "sfornata", se ne potrebbero bere litri uno dopo l'altro senza stancarsi e senza accusare il colpo.
Già vincitrice di numerosi premi, rimane ad oggi una delle mie birre preferite in assoluto. Per chi non potesse andare a gustare questa prelibatezza brassicola nel suo paese d'origine, cosa che raccomando caldamente a chiunque, può comunque trovarla servita in alcune birrerie italiane, prima tra tutte il Marienplatz Braustube di Parma, che serve l'intero roster delle birre Ayinger, di cui parleremo in seguito.
Costanza di produzione: mediamente varia, sempre di alta qualità, a volte più secca, altre più liscia e piacevole.
Resa in bottiglia: Non provata
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