GRIESS KELLERBIER
- Geisfeld
- 8 gen 2017
- Tempo di lettura: 5 min
GRIESS KELLERBIER

Dopo aver condiviso le prime esperienze riguardanti birrifici, più o meno grandi o rinomati, nelle principali città bavaresi famose al mondo per la loro produzione brassicola, cominciamo ad affacciarci su un mondo ben più particolareggiato e ricercato… quello dei piccoli e rustici paesini dell’Oberfranken.
Come Bayreuth e Bamberg offrono esperienze birrarie decisamente più particolari ed interessanti rispetto alla grande Nurnberg e soprattutto al capoluogo bavarese, i piccoli paesi dell’Oberfranken offrono la più vasta scelta di birrifici (i più dei quali minuscoli) della Germania intera.
In nessun altro luogo al mondo una regione così piccola ospita così tanti birrifici, lo testimonia anche il record dei Guinnes che la Franconia detiene per il maggior numero di birrifici per numero di abitanti.
Di fatto è abbastanza costante il principio della qualità direttamente proporzionale alla ruralità ed all’artigianalità, almeno in questo luogo antico e ricco di tradizione… in pratica è decisamente più facile trovare birra di eccezionale qualità artigianale in un paesino di cento abitanti sui colli dell’Alta Franconia piuttosto che all’uscita della “catena di montaggio” di un grande birrificio monachese. Forse è un concetto scontato, ma sempre veritiero.
E’ vero che la Baviera, con quel legame duro come l’acciaio che i tedeschi manifestano nel loro amore per la qualità in ogni campo, dimostra più e più volte che anche in certe produzioni industriali si possono trovare grande qualità e birre eccezionali, ma è comunque legittimo entrare nell’ottica del “nella botte piccola sta il vino buono”, e quasi sempre, nella mia personale esperienza, la cosa si è dimostrata vera. Questi numerosi paesini, la maggior parte dei quali situati appunto tra Bamberg e Bayreuth, sono collocati in una zona ricca e prospera, immersa in una natura rispettata e fruttuosa, ove la ruralità ed il culto della terra sono alla base della società alto francone.
Da quando ho avuto l’onore di poter iniziare a viaggiare presso queste piccole realtà ho sempre fatto il possibile per ritornarvici, grazie anche all’aiuto di un buon sistema di trasporto pubblico.

Frankische Toskana in Ottobre
Sono luoghi dove, per poter esplorare a fondo tutte le numerose situazioni e produzioni, è sempre utile spostarsi in macchina, ma anche per chi, come me, preferisce la scelta del treno e degli autobus, muoversi all’avventura ed alla scoperta di nuove brauerei non è certo impossibile.
La scelta è veramente vastissima, e fino ad ora ho scoperto luoghi magnifici, sia a livello brassicolo, che gastronomico che paesaggistico, ed ho esplorato situazioni storiche, castelli, città e paesi stupendi, conoscendo spesso persone squisite sempre disponibili e desiderose di fare due chiacchiere con chi si è spostato per centinaia di chilometri solo per poter gustare i prodotti di cui, a buon ragione, vanno tanto orgogliosi.
Tanto ancora ho da esplorare, nell’ultimo anno non sono riuscito a visitare più che una minima parte di questi straordinari luoghi, pur avendo provato almeno una ventina di birrifici paesani in pochissimi mesi.
Da qualche parte bisognerà pur cominciare, e tra le tante eccellenze ed i luoghi in cui sono tornato per affezione, ho scelto di cominciare con uno dei più classici esempi della tradizione rurale, nella sua manifestazione più scarna ed essenziale.
Nel piccolo paesino di Geisfeld, situato nella campagna ad est di Bamberg comunemente definita Frankische Toskana, in quanto ricorda le delicate colline della nostra regione italica, nonostante le sue piccole dimensioni si possono trovare ben due birrifici.
Il primo, Krug Brau, purtroppo non ho ancora avuto la fortuna di provarlo, in quanto nella mia recente visita era chiuso per le ferie estive (porrò rimedio quanto prima), il secondo invece è l’apprezzatissima Brauerei Griess.

Gasthof Griess
Si tratta di una struttura semplice, al cui interno mobili rustici di legno chiaro riempiono di calore un avventore assetato.
Insolite sono le caratteristiche tipiche di questi luoghi di aggregazione… in primo luogo, da quanto ci dicono, a Griess non si serve cucina calda, hanno però un ampio menù di brotzeit... in ogni caso si può benissimo portarsi il pasto da casa e consumarlo insieme alla birra del locale, sui comodi tavoli della birreria. Questa è infatti un’usanza diffusa in Baviera, ma soprattutto in Alta Franconia, ove non esistono tante delle restrizioni cui siamo abituati in Italia.
Altra caratteristica che inquadra questa birreria come tipico esempio della tradizione francone è il fatto che producono e servono unicamente un tipo di birra (eccetto eventuali birre stagionali o delle feste), ovviamente stiamo parlando della Kellerbier, la VERA birra tipica della Franconia, mescita (almeno in questo caso) unicamente da barilotti di legno con il metodo a caduta.
Freschezza, genuinità e tradizione in un krug di ceramica, è il simbolo ed il cuore della comunità di questi luoghi.
Griess è eccezionalmente basilare come luogo, nonostante l’interno della birreria sia molto curato, ben addobbato e particolarmente piacevole, i boccali in ceramica per la maggior parte degli avventori non recano nemmeno il nome della birreria inciso o applicato, cosa forse riservata agli avventori del luogo.

Interno di Griess
E’ insolito, in quanto in genere i proprietari di tutte le brauerei fanno di tutto per sfoggiare il loro marchio sui Seidla, in quanto vanno estremamente orgogliosi delle loro produzioni (e vorrei ben vedere).
La cosa attribuisce però un maggior tocco di particolarità a questo luogo dal sapore antico come le sue tradizioni.
L’oste inizialmente ci guarda un po’ storto, inquadrandoci chiaramente come turisti stranieri, ma basta qualche Seidla consumato dai sottoscritti per farlo sbucare da dietro il bancone, solo una mezzoretta dopo, mostrandoci il libro di Manuele Colonna “Birra in Franconia”, primo punto di riferimento per tutti gli avventurieri birrofili italiani in questa terra. E’ così che, una volta mostrata la mia copia del libro in risposta, un reciproco sorriso ci ha ufficialmente fatti riconoscere come grandi estimatori del suo ottimo prodotto.

GRIESS KELLERBIER Come già detto, la Keller di questa birreria ci viene servita in un comune krug di ceramica senza scritte. La schiuma, molto sottile ma persistente, prende lo stesso colore del boccale, creando un effetto di particolare omogeneità.
Purtroppo sono pochi i luoghi, anche in Franconia, dove oste e camerieri si dilettano nella vecchia spillatura a tre colpi, che permette di avere un perfetto cappuccio di schiuma spessa (ed i pochi birrifici dove ciò viene rispettato sono da me particolarmente apprezzati), per questo spesso la birra arriva con uno strato molto sottile di schiuma, fatto spiacevole, ma che non ha inciso troppo negativamente su una birra di per se ottima.
Visto il krug di ceramica, non ho potuto constatare colore e torbidezza di questa Griess Kellerbier, ma si tratta di una birra estremamente fresca e leggera, anche grazie alla mescita a caduta che ne migliora le qualità.
L’inizio è leggermente amaro e quasi per nulla frizzante, il corpo ha un vago sentore di dolce, ma appena accennato, mentre in coda e sul fondo generale aleggia quel tipico sapore erbaceo e luppolato
che spesso caratterizza le produzioni artigianali. Spesso questo particolare tende ad esagerare (soprattutto nelle artigianali italiane), in molte produzioni, rovinando così delle buone birre rendendole troppo amare, ma in questo caso il fattore è perfettamente equilibrato con il resto, rendendo questa birra estremamente piacevole e gustosa.
Sicché la nostra visita è avvenuta a metà pomeriggio, mi è dispiaciuto molto dover abbandonare il tavolo dopo solo quattro Seidla, considerando inoltre che, vista la natura artigianale di queste birre, ogni produzione della stessa birra cambia anche in maniera evidente da una cotta all’altra (mi è capitato spessissimo).
Sarà un’ottima scusa per tornare quanto prima a provare le nuove sfumatura della prossima produzione di questa birra deliziosa.
Costanza di produzione: In attesa di ulteriore prova
Resa in bottiglia: Ottima
Foto di Luca e Pamela Strali

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